Carta bianca a Brio per la sua ultima intervista da giocatore...e dopo una stupenda festa con compagni di squadra, dirigenti e parenti in quella che è una famiglia allargata.
Nel settembre 2000 venivi tesserato per la formazione Esordienti dell'A.C. Boves, nel giugno 2022 l'addio al calcio giocato sempre a Boves: sei soddisfatto della tua carriera? "
Moltissimo! Quando iniziai a giocare non avrei immaginato di rimanere in campo per oltre venti anni, facendo tutta la trafila giovanile in quello che era l'A.C. Boves, con le mitiche maglie blu e bianche.
Ho sfidato e lottato con grandi avversari, giocato in centinaia di campi di tutta la provincia e la regione, togliendomi enormi soddisfazioni".
Quali sono state le emozioni più forti che hai vissuto? "
Senza dubbio la finale play-off di Prima categoria a Corneliano d'Alba: 10 giugno 2012, 4 a 2 al Bevingros Eleven (gol di Amos Pepino, doppietta del fratello Igor e sigillo di Mauro Barale) coronando una grandissima stagione festeggiando l'approdo in Promozione.
Quella era una squadra davvero forte, c'era già capitan Marzio Raimondi ed era un grande gruppo comandato da mister Mario Volcan, persona a cui devo tanto e di cui non ho mai dimenticato i preziosi insegnamenti.
Altro magnifico ricordo la finale play-off di Seconda categoria vinta 3 a 0 nel maggio 2008, a Busca contro il Paesana, sotto una pioggia torrenziale".
Ci sono persone con cui hai legato di più?
"Ho sempre avuto un buon rapporto con tutti i miei allenatori, dal già citato Volcan passando per Roberto De Simone, Daniele Parola, l'attuale Pier Calandra e Marco Destefanis (attuale allenatore nelle giovanili del Boves MdG) con cui esordì in Prima squadra nell'ottobre 2005, in Seconda categoria contro il Cervasca, quando dovevo ancora compiere diciassette anni.
A livello di compagni di squadra è impossibile scrivere una lista, primo perchè di sicuro dimenticherei qualcuno, secondo perchè i legami cuciti nello spogliatoio ed in campo ad oggi sono ancora fortissimi con tanta gente.
Un ricordo speciale va ad alcune persone che purtroppo non ci sono più, come Valter Giuliano e sua moglie Daniela, nonchè l'indimenticabile guardialinee "Dreia" Pellegrino e Sergio Barale, venuto a mancare per un malore in tribuna proprio durante una partita del Boves nel 2013".
Secondo te com'è cambiato il calcio da inizio millennio ad oggi?
"Se guardiamo ad alto livello, la tecnologia ha modificato il calcio professionistico: ormai c'è una totale conoscenza dell'avversario, ci sono diverse soluzioni tattiche per ogni situazione e non si improvvisa più nulla.
A livello dilettantistico per me sono pochi i cambiamenti: occorre sempre avere idee, essere fisicamente pronti, creare un gruppo solido ed allenarsi bene perchè la domenica è lo specchio del lavoro che si svolge in settimana".
Sono più le soddisfazioni o i rimpianti?
"Il vero rimpianto è quello di non aver mai vinto direttamente un campionato, non lo nascondo.
Oltre alle due finali play-off vinte con il Boves e già menzionate, nel 2018 vinsi quelli di Seconda con il Bisalta ma il primo posto non è mai arrivato e mi spiace perchè al calcio ho dato tanto.
Prevalgono però le soddisfazioni, dal non aver mai ricevuto un cartellino giallo o rosso in campo per proteste, al non essere mai stato allontanato da nessuna delle squadre in cui ho giocato; anche al Fontanelle ed al Bisalta, sia il mio arrivo che la mia partenza sono state di comune accordo".
Ora che non scenderai più in campo, proseguirai nel ruolo di dirigente?
"Il Boves è parte della mia vita, chi mi sta intorno lo sa bene a partire dalla mia famiglia.
Sono davvero legato all'attuale spogliatoio dove Pier Calandra, Fulvio Manzone e la dirigenza hanno creato e stanno mantenendo un gruppo magnifico in cui ci sono giocatori esperti, giovani dal sicuro avvenire e tanta voglia di divertirsi in campo e fuori.
Voglio dare una mano alla società cui sono legato, questo è sicuro, ma voglio anche dedicarmi a mia moglie Sara, ai piccoli Joshua e Tommy ed anche alla mountain-bike, perchè dopo tanti anni avere la domenica libera è una risorsa preziosa.
Mi conosco e comunque so che rimarrò nel Boves, questo è sicuro!".